AMBIENTE: RISCHIO INQUINAMENTO A BUSTO ARSIZIO E DAIRAGO

Chiesto intervento della Commissione per la soluzione
del problema delle acque fognarie
 

"E' chiaro che siamo di fronte ad un'emergenza non solo ambientale ma anche sanitaria. Come Presidente della Commissione Ambiente farò di tutto perché si arrivi ad una soluzione rapida ed efficace che porti al risanamento globale dell'intera area". Questo l'impegno assunto oggi da Silvia Ferretto Clementi (An), Presidente della Commissione consiliare Ambiente, al termine dell'audizione sul problema dello spagliamento delle acque fognarie di Busto Arsizio sul territorio di Dairago.

Attorno al tavolo i rappresentanti dei Comuni di Dairago, Buscate, Arconate, i rappresentanti della Ussl 3 di Busto Arsizio e della Ussl 34 di Legnano e un rappresentante del Comitato Ecologico 'Inceneritore e Ambiente' di Busto Arsizio.

Il problema riguarda le acque fognarie di Busto Arsizio e Cassano Magnago. In caso di pioggia persistente queste non vengono recepite dal depuratore S. Antonino, cui fanno capo le acque del Consorzio Arno-Rile-Tenore, ma vengono convogliate in due vasche (una delle quali non impermeabilizzata) poste alla periferia di Borsano, a poche centinaia di metri dall'inceneritore Accam. "Se le precipitazioni atmosferiche sono molto abbondanti - hanno denunciato i rappresentanti dei Comuni interessati - le due vasche non sono in grado di contenere tutta l'acqua che quindi si spaglia nella campagna circostante. In questo caso i danni sono aggravati dal fatto che le acque non sono state per niente trattate e inquinano gravemente il terreno. A ciò, poi si deve aggiungere anche il grosso impatto ambientale del vicino inceneritore. Qui è impossibile vivere".

La soluzione avanzata, e accolta con favore della Commissione (presenti i consiglieri Paolo Puccitelli - Cdu e Gigi Farioli - FI), prevede il completamento e l'impermeabilizzazione delle vasche di Borsano e interventi di bonifica ambientale globale sull'intera area.

Milano, 7 ottobre 1997