Donne al Governo come
amministratori degli enti locali

 SEDUTE DI CONSIGLIO ANTICIPATE NELLE ORE DEL GIORNO PER PERMETTERE ALLE DONNE DI FARE POLITICA 

Anticipare nelle ore del giorno le sedute dei consigli regionali, provinciali e comunali evitando di protrarli, come spesso accade, fino a tarda notte, e usufruire tutti, consiglieri di sesso maschile e femminile, padri e madri, dei permessi che la legge prevede.

Questa la proposta avanzata in mattinata dal consigliere regionale Silvia Ferretto Clementi (AN) nel corso del convegno "Donne di An al Governo come amministratori degli enti locali",  per consentire anche alle donne che fanno politica orari che permettano di conciliare esigenze professionali e familiari.

Secondo i dati emersi da una recente ricerca - ha detto Ferretto - le donne nell'area milanese, lavorano in media 60 ore alla settimana, 20 in più degli uomini. Non c'è da stupirsi che, con questi ritmi, non trovino il tempo per dedicarsi anche alla politica. Per avere una presenza femminile che si avvicini ai modelli europei - ha spiegato - occorre invece affrontare proprio questi problemi di vita pratica. Tanto per cominciare, strutture, servizi, e orari di lavoro a misura di donna e figli. Sarebbe opportuno - ha aggiunto il consigliere - istituire anche una "banca del tempo" e creare una ludoteca per i figli delle elette, in modo da consentire alle donne di fare politica senza abdicare al ruolo di madre.

Le donne, in politica, - ha proseguito - hanno dimostrato una maggiore conoscenza e una maggiore sensibilità ad alcune tematiche, come per esempio quella ambientale, rispetto ai loro colleghi di sesso maschile. Un patrimonio prezioso che non possiamo permetterci di disperdere. Per questo - ha detto - dovremmo essere noi donne per prime a tessere una rete di mutuo soccorso che dia a tutte la possibilità di dare spazio anche ai propri ideali civili e sociali.

Fare politica - ha concluso Ferretto - è passione. Diamo a tutte l'opportunità di esserci".  

Milano, 5 febbraio 2000