APPROVATO BUONO SCUOLA

Ingiusta e dannosa la contrapposizione tra scuola pubblica e privata

L’approvazione del BUONO SCUOLA – esordisce Silvia Ferretto, Presidente della Commissione Cultura della Regione - con le modifiche da me proposte, che richiedevano maggiore attenzione alle famiglie più numerose e meno abbienti, rappresenta un passo importante versa la libertà di scelta educativa, un diritto che è stato sancito, tra l’altro, da una risoluzione del Parlamento Europeo più di 15 anni fa (14/03/1984) che, a questo proposito, indicava come sostegno economico proprio il buono scuola e/o alcune forme di esenzione fiscale.

Non si capisce dunque come in Italia possano esistere ancora discriminazioni di trattamento economico fra chi sceglie una scuola pubblica statale e chi, legittimamente, ne sceglie una non statale.

Tanto più che – insiste la Ferretto - se gli 80.000 studenti lombardi (tra elementari, medie e superiori) che frequentano scuole non statali optassero per scuole statali, lo stato si ritroverebbe a dover spendere 800 miliardi in più (è stato calcolato infatti che ogni studente delle scuole statali costa in media alla collettività 10 milioni all’anno).

E’ fondamentale dunque – continua il Consigliere Regionale - che chiunque, se lo desidera, possa aver accesso alle scuole non statali senza che il fattore economico debba essere determinante nella scelta ma è anche necessario intervenire sulla scuola pubblica, sia a livello di edilizia scolastica che di servizi educativi e qualità dell’insegnamento, e per fare tutto questo è necessario che vengano incrementati i contributi destinati ad entrambe, facendo si che il sistema scolastico nel suo complesso funzioni.

Con il BUONO SCUOLA, i cui principali parametri di assegnazione tengono conto della situazione economica complessiva familiare e del numero dei figli a carico - conclude la Ferretto, relatrice del provvedimento – si vuole cercare di garantire a tutti gli studenti lombardi il diritto allo studio, affinché chiunque possano scegliere liberamente quale istituto scolastico frequentare e nessuno di loro debba mai essere costretto a lasciare la scuola per ragioni meramente economiche.

L’intervento della Regione è dunque indispensabile affinchè il diritto di scelta possa essere realmente un diritto di tutti e non solo di coloro che possono permetterselo.

 Milano, 20 dicembre 2001