FIAT ARESE

FERRETTO INTERVIENE 
ALL’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI

E’ estremamente soddisfatta Silvia Ferretto Clementi – Presidente della Commissione Cultura e Lavoro della Regione Lombardia - Il suo intervento all’assemblea pubblica convocata questa mattina dagli operai di Arese ha riscosso molti applausi fra i lavoratori.  

“Per decenni gli interessi della Fiat sono stati tutelati dalla collettività. Ora credo sia arrivato il momento di dire basta e di pensare a difendere gli interessi generali dei cittadini” – ha esordito così Silvia Ferretto all’assemblea tenutasi oggi in merito alla situazione di grave crisi della Fiat, a causa della quale, oltre alle migliaia di licenziamenti dell’azienda torinese, si rischiano pesanti pericolosissimi effetti domino sulle centinaia di aziende dell’indotto produttivo Fiat con evidenti ed inevitabili ulteriori risvolti occupazionali, nell’ordine stimato delle 70.000 unità.

Basta con i finanziamenti e le agevolazioni alla famiglia Agnelli – ha continuato l’esponente regionale di AN - Alla Fiat l’Italia ha già fatto troppi regali. Uno dei più clamorosi, del Governo Prodi, è stata la svendita dell’Alfa Romeo, per la quale al momento non c’è neanche la certezza che il pagamento sia avvenuto.   Per non parlare della nomina a ministro degli Esteri di Susanna Agnelli... strano che nessuno in quegli anni abbia posto la questione di un possibile conflitto d’interessi.

Ferretto, che si è dichiarata anche totalmente favorevole alla convocazione di un Consiglio Regionale straordinario sulla questione Alfa Romeo, ha ribadito ancora una volta la necessità che il Parlamento istituisca al più presto una commissione d’inchiesta con l’obiettivo di individuare coloro che hanno contribuito a far approvare a favore dell’azienda automobilistica torinese leggi e contributi a pioggia, determinare l’ammontare complessivo delle agevolazioni a questa concesse e valutare i disastrosi risultati in termini occupazionali ed economici, oggi così drammaticamente evidenti.

Per troppi anni – ha proseguito Silvia Ferretto - la Fiat è stata sottratta alla libera concorrenza del mercato con leggi fatte ad hoc, che ne hanno artificiosamente tutelato la competitività ma era inevitabile che prima o poi si sarebbero dovuti fare i conti con la realtà.  E’ per questo che auspico che dall’indagine parlamentare consegua una modifica immediata di tutte quelle leggi e accordi ingiustificamente “pro-Fiat”.

La Fiat non è un ente di beneficenza ed è per questo evidente e comprensibile che per sua stessa natura pensi ed abbia sempre pensato esclusivamente al profitto.

Molto meno comprensibile – così ha concluso tra gli applausi il consigliere regionale di AN - è che le istituzioni, invece di tutelare i cittadini e le migliaia di piccole e medie imprese che non chiamandosi Fiat non hanno mai potuto godere del trattamento di favore a questa riservato, potendo contare al contrario solo su salassi e continui intralci alla loro attività, si siano inginocchiate e abbiano messo da parte gli interessi generali della collettività.

Milano, 16 ottobre 2002