ISLAM  

   CULTURA 


CROCIFISSO

 MOZIONE IN CONSIGLIO  CONTRO LA SENTENZA DELL'AQUILA

La sentenza del tribunale dell'Aquila - esordisce Silvia Ferretto, Consigliere regionale di AN - è un fatto estremamente grave perché compromette ulteriormente i già difficili rapporti con la comunità islamica in Italia.
Per questo ho depositato oggi una mozione in Consiglio Regionale
- firmata anche da Elisabetta Fatuzzo (Pensionati) con la quale, oltre ad invitare la Giunta, d'intesa con la Direzione Scolastica Regionale a predisporre in tutte le scuole delle Lombardia una campagna di informazione e sensibilizzazione per far comprendere a tutti gli studenti lombardi i motivi per i quali il crocifisso rappresenta la nostra identità nazionale ed europea, sottolineiamo l'opportunità di inserire nel nuovo Statuto Regionale un chiaro riferimento e riconoscimento delle radici cristiane della regione Lombardia ed invitiamo il governo ad impedire che simili manifestazioni di ignoranza ed intolleranza possano ripetersi in futuro e a verificare l'effettivo rispetto della circolare del 03 ottobre 2002 del Ministero della Pubblica Istruzione con la quale veniva chiesto ai dirigenti scolastici di assicurare l'esposizione del crocifisso nelle aule.    
I nostri simboli religiosi - continua l'esponente di AN - rappresentano anche e soprattutto un patrimonio culturale nazionale. non possono essere abbattuti a cannonate dai fondamentalisti così come fatto in Afganistan con le statue del Budda di Bahamiyan.   È ovviamente impensabile che, in nome della convivenza e della tolleranza con altre identità e culture, si possa un giorno pretendere di svuotare musei, distruggere un incommensurabile patrimonio artistico, sopprimere migliaia di feste patronali, il Natale o la Pasqua, bandire il presepio dalle scuole e dai luoghi pubblici, accettare censure di opere letterarie o cambiare il nome a molti comuni italiani.     
Adel Smith, che divenne f
amoso per aver definito il crocifisso "un cadaverino in miniatura", con i suoi atteggiamenti e le sue parole fomenta ed istiga all'odio religioso in aperta violazione dell'art. 403 e 404 del Codice Penale e della legge Mancino e per questo oltre ad aver raccolto più di 100.000 firme per chiedere lo scioglimento del partito da lui fondato, ho presentato un esposto alla Magistratura.
L'arma migliore contro l'integralismo e il fanatismo è il rispetto reciproco. 
E' evidente - conclude Silvia Ferretto - che ogni cittadino italiano o straniero in Italia ha diritto di esprimere e manifestare la propria fede religiosa ma anche il dovere di rispettare la nostra Costituzione, le nostre leggi così come le nostre tradizioni e la nostra cultura.

   Milano, 28 ottobre 2003