RIFIUTI TOSSICI

IL MINISTRO RONCHI NON HA MOSSO UN DITO  

E' in corso in questi giorni il processo per lo smaltimento dei rifiuti tossici lombardi a Porto Marghera, di cui ha dato ieri notizia anche l'ANSA.

5 anni fa - esordisce Silvia Ferretto Clementi - consigliere regionale di AN - ed esattamente il 21 aprile 1998, in qualità di Presidente della Commissione Ambiente, dopo un sopralluogo effettuato presso la ex Omar di Lacchiarella, ho segnalato sia all'allora Ministro per l'Ambiente Edo Ronchi che al Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, On. Massimo Scalia, quanto stava avvenendo con i rifiuti tossici di Lacchiarella, che risultavano, per l'appunto, venire smaltiti a Porto Marghera.

Nella lettera - prosegue l'esponente regionale di AN - denunciavo lo smaltimento di quantitativi notevoli di rifiuti tossici in un'area (Porto Marghera appunto) per la quale da una parte si spendevano soldi per opere di bonifica (nel 1998 ammontavano già a 3500 miliardi di lire) e dall'altra si continuavano a ricevere quantitativi enormi di rifiuti tossico nocivi da tutta Italia.

Richiedevo dunque l'intervento immediato del Ministro Verde Edo Ronchi e del Presidente della Commissione Parlamentare Verde Massimo Scalia affinchè verificassero la compatibilità ambientale di questa attività ed impedissero che la stessa potesse proseguire, al fine di evitare, fra l'altro, che al solito, fossero i cittadini a dover pagare per due volte la bonifica della stessa area.

E' evidente - conclude Silvia Ferretto - visto quanti anni sono dovuti passare perché qualcosa venisse alla luce,  che nessuno dei due destinatari della mia missiva-denuncia si è mai neanche sognato di muovere un dito, nè per verificare quanto avevo loro segnalato né per impedire che quello scempio ambientale e quello sperpero di denaro pubblico continuassero ad avere luogo.

La faccenda di Lacchiarella ha molti lati oscuri.   Un'altra questione, in merito alla quale ho presentato recentemente un'interrogazione, è ancora in attesa di essere verificata e riguarda le quantità, la tipologia e il luogo in cui i rifiuti sarebbero stati realmente smaltiti.  

 Milano, 30 ottobre 2003