FOIBE
SILVIA  FERRETTO (AN) PRESENTA UN DOSSIER
 

Presentato oggi da Silvia Ferretto Clementi (AN) - consigliere regionale di AN - un dossier sulle foibe dal titolo "FOIBE ED ESODO: UNA STORIA NEGATA A TRE GENERAZIONI DI ITALIANI"  

Nel mio dossier - esordisce Silvia Ferretto - vengono raccontati i drammi delle foibe e dell'esodo, attraverso lo strumento della pulizia etnica prima, attuata sulla base di precise ed organizzate direttive (manuale Cubrilovic) e la meno conosciuta pulizia storiografica poi, a causa della quale la memoria dei martiri delle foibe e dei loro parenti, obbligati ad un esilio forzato, è rimasta per decenni sepolta e infangata.

Vengono prese in considerazione inoltre le responsabilità politiche di quanto avvenuto e il silenzio che ne è seguito. 

Questo oscuramento ha fatto sì che la tragica storia di centinaia di migliaia di italiani, che hanno pagato da soli, con il loro sacrificio e i loro beni, buona parte del debito di guerra con la Jugoslavia, sia stata nascosta ad almeno tre generazioni di italiani.

Invierò il mio dossier a tutti gli istituti superiori milanesi, visto che da un'attenta analisi di numerosi libri di testo è emerso che nella stragrande maggioranza dei casi di queste vicende non si trova traccia o, peggio ancora, vengono mistificati.

L'auspicio è che si possa, finalmente ed una volta per tutte far crollare il muro di omertà fino ad oggi imperante, una "pulizia storiografica" che, con grave responsabilità, ha contribuito e contribuisce tuttora, a nascondere feroci crimini, violenze, umiliazioni e soprusi, perpetrati contro migliaia di nostri connazionali.

Questa tragedia - conclude l'esponente regionale di AN - non fu il risultato, come qualcuno ancora oggi tenta ancora di sostenere, di una dura reazione popolare alle violenze dei nazisti e dei fascisti ma di una vera e propria strategia politica di pulizia etnica contro coloro che il ministro di Tito, Cubrilovic, chiamava "etnodiversi" e "indesiderabili", studiata, pianificata e portata avanti con tanto di manuale.

Ricordare queste violenze, dimenticate del decenni dallo Stato ma anche dalla Storia è un passo importante per superare finalmente la cultura dell'odio ed arrivare ad una memoria condivisa.  

Milano, 08 febbraio 2005