FAMILIARI VITTIMA LAGER NAZISTA
DEVONO PAGARE PER RIENTRO SALMA

La legge 365/99 prevede che i familiari dei caduti in guerra per ottenere la restituzione della salma dei loro congiunti debbano farsi carico in proprio di  tutte le spese relative.

La signora Emma Rioli, presente oggi in conferenza stampa, ha raccontato la triste storia dello zio, militare italiano in Albania. Questi, arrestato dai nazisti dopo l'8 settembre '43 e deceduto nel lager di Mainz Kostheim è tuttora sepolto nel cimitero di Francoforte.  Questa signora, così come molti altri, non può permettersi di pagare le spese del rientro e dopo lunghe vicissitudine ed inutili richieste di aiuto è arrivata al consigliere regionale di AN, Silvia Ferretto Clementi, la quale ha immediatamente presentato una Proposta di Legge al Parlamento per modificare questa legge oltraggiosa e chiedere che tutte le spese siano poste doverosamente a carico dello Stato.

Inoltre, per affrontare nell'immediato questa triste vicenda, ha provveduto personalmente a staccare un proprio assegno affinchè la salma del soldato italiano possa finalmente rientrare in Italia ed essere restituita ai suoi cari.

Non si tratta assolutamente di un atto di beneficenza - ha affermato Silvia Ferretto. Le buone azioni non si pubblicizzano. Questo gesto vuole rappresentare piuttosto una denuncia di una situazione di vergognosa ingiustizia.   

Se da un lato infatti la difesa della Patria, così come previsto dall'articolo 52 della Costituzione Italiana, è un sacro dovere del cittadino dall'altra è dovere dello Stato far sì che chi ha combattuto nel suo esercito non venga abbandonato, né da vivo né da morto, e che i suoi congiunti non vengano obbligati a lunghe odissee per raggiungere i cimiteri di guerra dislocati all'estero.

I caduti in guerra - conclude Silvia Ferretto - hanno il diritto di essere sepolti in Patria, così come i congiunti hanno il diritto di poter pregare e deporre un fiore sulle loro tombe.   Credo che i familiari di coloro che sono morti al servizio dello Stato  abbiano già pagato un prezzo sufficientemente alto. 

Milano, 31 maggio 2005