BONIFICHE

E’ DAL ’95 CHE CERCO INUTILMENTE DI AVERE INFORMAZIONI

Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria dell’ex_Montecity – SantaGiulia anche se ritengo utile ricordare che già nel 1996 avevo presentato un’interrogazione su questa vicenda e richiesto l’intervento della Corte dei Conti sulla questione Sisas, nella quale l’unico interesse tutelato sembrava essere quello privato.

Quello che, ancora una volta, preoccupa ed inquie è la totale mancanza di trasparenza sulla questione bonifiche. 

La Regione Lombardia ha speso, in soli 10 anni, più di 220 milioni di euro per le bonifiche, una cifra spaventosa, soprattutto se consideriamo i risultati.

Il Consiglio Regionale ha recentemente approvato un mio ordine del giorno, sottoscritto da tutte le forze politiche, con il quale si chiede di essere maggiormente informati e di poter conoscere, per ogni sito contaminato, ogni dettaglio relativo alla proprietà, al grado di inquinamento, ai finanziamenti concessi e alle società a cui sono stati appaltati i lavori di bonifica. Col documento si chiede inoltre di avere informazioni più precise sui siti classificati come (R) – riutilizzati e su quelli classificati come (D) per i quali sono necessari nuovi accertamenti.

Si chiede infine di conoscere i motivi per i quali alcune aree classificate come prioritarie non abbiano ricevuto finanziamenti a differenza di altre ritenute, almeno sulla carta, meno prioritarie.

Sull’argomento esistono troppe ombre e vuoti riguardanti oltre che informazioni di natura urbanistica sulla destinazione d’uso finale delle aree, anche sui proprietari e sul luogo di smaltimento finale degli inquinanti asportati e sulle azioni intraprese nei confronti degli inquinatori per recuperare i costi della bonifica.

Come ho sottolineato anche durante un mio intervento in Consiglio Regionale, le informazioni fornite e ad oggi disponibili sono del tutto insufficienti e mi ci sono voluti mesi per riuscire a strutturare, organizzare ed informatizzare le informazioni fornitemi solo su supporto cartaceo, ma il risultato è una vera e propria banca dati informatizzata sulle aree contaminate della nostra regione che ho pubblicato sul sito www.ferretto.it , così da permettere a chiunque di controllare, verificare ed eventualmente integrare o correggere le informazioni già possedute sulle singole aree contaminate.

Milano, 09 ottobre 2009