INTERROGAZIONE URGENTE n. 1168

La sottoscritta Consigliere regionale

PREMESSO CHE  

§         con la riforma della Costituzione alcune materie di esclusiva competenza legislativa statale, fra le quali l’istruzione, sono state trasferite alle regioni;

§         a livello nazionale l’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica prevista dalla legge 23/1996 non risulta essere ancora operativa;

§         neanche la Regione Lombardia può contare ancora su tale fondamentale strumento 

VISTO CHE  

§         sono ben 90.478 gli studenti in Italia che nel corso del 2007, hanno riportato ferite e contusioni in incidenti avvenuti nelle aule scolastiche;

§         secondo dati raccolti a livello nazionale sulla sicurezza degli istituti scolastici, il “fenomeno” dei crolli di intonaco riguarda una scuola su quattro e la mancanza di certificazioni è ancora troppo diffusa (più del 40% è privo del certificato di agibilità statica e di quello di agibilità igienico-sanitaria e più del 50% è privo del certificato di prevenzione incendi)

 

CONSIDERATO CHE

 

§         nella nostra regione, all’inizio degli anni 2000, in seguito ad un’indagine svolta su circa un quarto degli edifici scolastici regionali (1.222 su 5.176), era emerso che: 

-    in ben 113 non era ancora stato predisposto un piano di evacuazione;

-    667 non erano ancora stati esaminati né dalla A.S.L. né dai Vigili del Fuoco;

-    dei 555 visitati da ASL o vigili del fuoco in ben 324 casi erano stati redatti verbali prescrittivi;

-    in 1000 non era ancora stato nominato il medico competente;

-    ben 739 non erano ancora in possesso del Certificato di agibilità statica;

-    ben 756 non erano ancora in possesso del Certificato di agibilità igienico-sanitaria;

-    ben 830 non avevano ancora il certificato di prevenzione incendi;

-    ben 326 non avevano ancora scale di sicurezza;

-    ben 135 non avevano ancora porte antipanico;

-    ben 364 non avevano ancora gli impianti elettrici a norma;

-    in ben 799 esistevano ancora barriere architettoniche (inerenti, nella quasi totalità dei casi, alle scale e in più della metà anche a servizi igienici e porte) 

 

RILEVATO CHE 

 

§         nonostante l’esistenza di una precisa legge (DPR n. 1124 del 1965) che impone la protezione assicurativa di tutto il personale della scuola (personale non docente, personale docente e studenti), tale copertura è pressoché inesistente tanto che l’Inail ha dichiarato che la possibilità di risarcimento per il crollo di una scuola spesso avviene solo con provvedimenti ad hoc 

§         i dati sullo stato di salute e sull’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa sulla sicurezza non incoraggiano considerazioni positive;

§         il 4,9% delle scuole è stato costruito prima del 1900 e il 12,6% tra il 1900 ed il 1940; 

§         il 44,7% del totale degli istituti scolastici è stato costruito in data antecedente al 1965, il 50,9% tra il 1965 ed il 1990, mentre solo il 4,4% è di recente costruzione;

§         è compito dello Stato garantire condizioni minime di sicurezza affinché ogni studente possa assolvere al suo dovere in piena sicurezza;

§         per un piano di prevenzione efficace è necessario coinvolgere, oltre all’associazione nazionale presidi, all’associazione genitori, all’Anci / API, ai sindacati e alle associazioni di rappresentanza di tutte le componenti interne, alle associazioni del mondo della solidarietà organizzata e ad altre organizzazioni del terzo settore, anche i corpi della sicurezza pubblica (vigili del fuoco, protezione civile, forze pubbliche) 

RITENUTO CHE  

§        per evitare tragedie sia indispensabile prevenire il problema, facendo seguire ad indagini conoscitive interventi concreti sulle strutture;

§         oltre ai problemi di stabilità strutturale propria, gli edifici scolastici possano trovarsi in situazioni a rischio a causa anche della loro collocazione territoriale, in quanto, per esempio, vicini a particolari impianti o in zone a rischio idrogeologico;

§       sia necessario gestire preventivamente eventuali situazioni di emergenza, predisponendo per tutte le scuole piani di evacuazione ed esercitazioni periodiche;

§         sia necessario definire con chiarezza il quadro di protezione assicurativa 

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE 

§         quali e quanti siano gli istituti scolastici nella nostra regione;

§         per ogni istituto, quali interventi siano stati previsti e quali siano già stati effettuati ai fini della messa in sicurezza degli stabili;

§         per ogni istituto, quale sia l’ammontare dei fondi già utilizzati e di quelli ancora a disposizione.

§         quali siano le scuole che hanno già definito piani di evacuazione e quali quelle che ancora non l’hanno fatto;

§         quali siano gli edifici scolastici situati in prossimità di impianti classificati a rischio, secondo la direttiva Seveso 2;

§         quali e quanti edifici scolastici si trovino in zone a rischio idrogeologico;

§         quali e quanti siano gli edifici scolastici con strutture in amianto;

§         quali siano gli edifici scolastici ancora privi di Certificato di agibilità statica o igienico sanitario;

§         in quali edifici scolastici siano ancora presenti con barriere architettoniche;

§         quali edifici scolastici non abbiamo ancora provveduto a mettere a norma gli impianti elettrici;

§         in quante scuole e da quali A.S.L. sia stato effettuato un sopralluogo per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza e con quali risultati;

§         quali iniziative abbia promosso o intenda promuovere la Direzione Generale Opere Pubbliche Politiche per la Casa e la Protezione Civile, anche in accordo con la Direzione Scolastica Regionale, sul tema della prevenzione del rischio nelle scuole.

§         se sia a conoscenza dei dati forniti dal Ministero dell’Istruzione riguardanti la Regione Lombardia dai quali si evince chiaramente che la situazione relativa all’edilizia scolastica regionale è tutt’altro che rassicurante;

§         se si sia proceduto a sviluppare un’azione collettiva per la tutela della salute e della integrità fisica delle persone negli ambienti urbani e rurali, con particolare riguardo alla tutela della sicurezza nelle scuole;

§         se si sia pensato di strutturare un’attività di monitoraggio complementare;

§         se non intenda procedere con urgenza all’identificazione e definizione di piani intervento da realizzarsi in tempi brevi e definiti, attribuendo poteri straordinari d’intervento ai soggetti preposti (dirigenti delle istituzioni, soggetti proprietari degli immobili, …) e prevedendo una loro responsabilizzazione diretta sulla base di parametri chiari ed univoci nonché eventuali sanzioni;

§         se non ritenga opportuno farsi promotrice presso il Governo affinché le sanzioni previste in caso di disastro vengano inasprite;

§         se non ritenga opportuno farsi promotrice presso il Governo affinché venga sancito l’obbligo di risarcimento dei danni  causati.

                                                                                 

Silvia Ferretto Clementi  

   Milano 24 novembre 2008