INTERROGAZIONE URGENTE CON
RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

La sottoscritta Consigliere regionale  

PREMESSO che il comune di CERRO AL LAMBRO rientra nel Piano Regionale delle Bonifiche approntato dalla Regione Lombardia, che ha censito due discariche abusive di melme acide in località Cascina Gazzera ed in prossimità del fiume Lambro, ove sono stati complessivamente stimati circa 45.000 mc di melme acide e di terre decoloranti classificati come rifiuti tossico – nocivi;  

VISTA la scheda descrittiva allegata al suddetto Piano Regionale per le Bonifiche trasmesso al consiglio regionale, con proposta deliberativa n. 15913 DD 19.07.96 – e vista in particolare la scheda anagrafica numero codice 1507/d1 – per il comune di Cerro al Lambro; 

PRESO ATTO che da tale scheda risulta che su tale area non ci sono analisi che permettano di valutare la contaminazione dell’acqua di falda;  

CONSIDERATO che nella suddetta scheda descrittiva si registra la presenza dei due depositi abusivi all’interno del piano cave del consorzio del lodigiano, il quale subordina la possibilità di estrazione alla presentazione di un progetto di bonifica;  

RILEVATO dalla suddetta scheda descrittiva che il consorzio del Grondone di Lodi ha commissionato alla Soc. S.G.A S.r.l. un progetto di bonifica in funzione di un successivo utilizzo dell’area per attività estrattive, il quale progetto, presentato dalla S.G.A. S.r.l. nel 1991, non quantifica i costi necessari per gli interventi di bonifica e prevede interventi consistenti nella inertizzazione dei rifiuti e nella loro messa a dimora in una discarica di tipo 2b opportunamente realizzata in loco;  

CONSIDERATO che nell’ambito di tale progetto sono state eseguite alcune analisi sui rifiuti che hanno evidenziato un elevato contenuto ipa nelle melme acide;   

CONSIDERATO che la suddetta scheda descrittiva e’ incompleta, forse per un errore di composizione in fase di riproduzione fotostatica, in quanto composta da una sola pagina e mancante di qualsiasi sintesi e giudizio di congruità del progetto nonché della situazione relativa ai finanziamenti;  

VISTA la nota reg. le n. 6027 DD 10.2.1994 – sezione territorio trasporti e mobilita’ con cui si autorizza, previa osservanza di alcune prescrizioni e fatta salva la non costituzione di presunzione di legittimità del progetto attività estrattiva e di bonifica nel comune di Cerro al Lambro;  

VISTO il verbale di consiglio direttivo del consorzio del Lodigiano n. 182 DD 15.07.94 in cui si esprime parere favorevole alla richiesta di assenso al progetto presentato dalla società Cave Grondone S.r.l.;  

VISTO l’esposto presentato il 10.11.1994 dal Consigliere provinciale Siro Marziali alla procura della repubblica presso il tribunale di Lodi , in cui si rileva che le analisi a suo tempo compiute sulle melme acide sono state effettuate da Soc. privata su commissione della stessa società interessata alla realizzazione del progetto richiedendo pertanto ulteriori analisi sulle melme, da commissionarsi da parte della Provincia al PMIP di Milano, a maggiore garanzia sulla composizione degli inquinanti;  

VISTO il deliberato di giunta comunale n. 156 DD 24.05.95 che ha affidato incarico di consulenza all’Ing. Tedesi per l’assistenza tecnica alla stipula di convenzione con la Soc. Cave Grondone e gli eventuali contratti di fornitura relativi alla realizzazione del progetto di bonifica con escavazione dalla medesima Soc. Cava Grondone presentata a suo tempo;  

SEGNALATA l’interrogazione consiliare presentata dalla sottoscritta il 26.02.1996 ove si richiedeva alla Giunta se non ritenesse opportuno procedere ad una sospensione degli atti a quel momento approvati con eventuale riserva di determinazione nel momento in cui le ulteriori analisi disposte dal PMIP, in seguito all’esposto del suddetto Consigliere provinciale Marziali, fossero state ultimate;  

VISTO il parere della USSL n. 26 in data 28.02.1996, espresso in seguito agli ulteriori accertamenti ed analisi effettuate sul progetto della Soc. Cave del Grondone e sui rifiuti presenti nelle discariche, ove si afferma (pag. 2 di 4) che “i materiali contenenti ipa e pcb non possono essere smaltiti in discariche del tipo previsto in progetto – e si rileva che – i sistemi di inertizzazione descritti nel progetto appaiono sostanzialmente come un processo di semplice neutralizzazione dell’acidità mentre le fasi successive di inertizzazione sono indicate solo come eventualità. nel parere espresso dalla competente USSL si afferma inoltre che “la realizzazione in loco della discarica di tipo eb costituisce un rischio oggettivo di contaminazione delle acque di falda, si ritiene pertanto che lo smaltimento debba avvenire presso impianti… comunque esterni al sito, che abbiano caratteristiche strutturali tali da preservare le acque sotterranee dall’inquinamento”. si rilevano inoltre ulteriori incompletezze e lacune nel progetto riesaminato e nelle varianti presentate dalla Soc. Cave del Grondone in seguito agli ulteriori interventi di analisi effettuati;  

PRESO ATTO della risposta alla precedente suesposta interrogazione presentata dalla sottoscritta, pervenuta dall’Assessorato all’Ambiente in data 6.3.96 con nota 15252, ove si afferma che la deliberazione di Giunta regionale del 18.3.95, seppure approvata, non era ancora efficace per la mancata presentazione da parte della società Cave del Grondone, della relativa presentazione di garanzia fideiussoria a suo tempo prevista in l. 2.307.000.000.= per la prima fase ed in l. 3.000.000.000.= per la seconda fase;

nella suddetta nota si rileva altresì che le motivazioni addotte alla richiesta sospensiva posta dalla sottoscritta non “sembrerebbero  siano sufficienti per sospendere e/o revocare un atto regionale approvato dalla Giunta, quindi da un organo collegiale”.

la suddetta nota si conclude comunque riservandosi di assumere, nel caso risultassero dagli accertamenti in corso, condizioni diverse da quelle progettuali previste dalla Soc. Cave del Grondone, determinazioni diverse in accordo con gli enti interessati;  

SEGNALATI gli ulteriori solleciti inoltrati dalla sottoscritta all’Assessorato all’Ambiente dal 6.3.96 in merito all’acquisizione dei risultati ufficiali degli accertamenti in corso da parte degli organismi competenti e finalizzati alla definizione delle effettive condizioni dell’area e dei rifiuti rispetto a quelle previste dagli elaborati progettuali presentati dalla Soc. Cave del Grondone;  

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE

1-     se la Giunta regionale dispone di documentazione comprovante che al momento della deliberazione del 18.5.95. gli Assessorati regionali competenti erano a conoscenza degli ulteriori accertamenti richiesti dal Consigliere provinciale Marziali il 10.11.94 e se era altresì a conoscenza del fatto che la Provincia aveva richiesto il 18.11.94 ulteriori analisi ed accertamenti al PMIP;  

2-     a quale titolo e con quali criteri di razionalità e di garanzia la Regione Lombardia ha a suo tempo preso atto ed approvato un progetto di bonifica redatto sulla base di analisi ed accertamenti delle condizioni delle sostanze inquinanti accertate, commissionate dalla stessa società interessata alla realizzazione della bonifica, la quale era a sua volta interessata alla realizzazione in loco di discarica;  

3-     se la Giunta regionale dispone di documentazione comprovante eventuali rilievi che l’amministrazione comunale di cerro al Lambro avesse ricevuto dal professionista incaricato a suo tempo, Ing. Tedesi, circa la regolarità e le garanzie presentate dall’azienda con cui l’amministrazione si proponeva di stipulare opportuna convenzione, nonché se si dispone di documentazione comprovante l’avvenuta stipula della convenzione medesima e gli atti relativi;  

4-     se la Giunta regionale ha acquisito i risultati delle analisi – accertamenti già più volte sollecitati dalla sottoscritta e se ne ritiene opportuna la trasmissione nonché quali eventuali nuove determinazioni  ha assunto o intende assumere con gli enti territoriali preposti;  

5-     quali provvedimenti la Giunta ha assunto o intende assumere nei confronti degli enti territoriali preposti a gestire la vicenda, nel caso siano state accertate o siano accertabili casi di eventuale inadempienza rispetto ai controlli previsti dalla normativa vigente;

6-     quali aggiornamenti ed integrazioni ritiene opportuni nel merito della suddetta scheda descrittiva, finalizzati ad una più completa e seria disamina da parte del Consiglio regionale che su tale questione e’ chiamato a deliberare.  

Milano, 19 dicembre 1996