MOZIONE
 

La sottoscritta Consigliere regionale  

PREMESSO  

CHE  in Italia, come nel resto del mondo occidentale, l'immigrazione di cittadini extra -comunitari, per lo più musulmani è in continua crescita e che la loro presenza è numericamente sempre più rilevante;  

CHE il problema del fondamentalismo islamico sta creando problemi e preoccupazioni in tutto il mondo occidentale;

CHE   la cultura islamica è profondamente diversa dalla nostra e si basa su un'imprescindibile commistione fra regole religiose e del vivere civile;  

CHE   sempre più spesso accade che immigrati di religione musulmana mostrino insofferenza verso principi occidentali, come la laicità e la democrazia, perché ritenuti spesso incompatibili con la loro religione o le loro usanze;  

CHE  la libertà religiosa non solo non deve mai essere messa in discussione ma deve assolutamente essere tutelata;  

CHE   tra i progetti di riforma annunciati ieri dal presidente francese Jacques Chirac c'è anche  un contratto d'integrazione per gli immigrati, firmando il quale questi ultimi si obbligherebbero, oltre a seguire dei corsi di lingua francese e di storia della Francia, a rispettare le leggi francesi e non quelle dell'Islam;  

CONSIDERATO

CHE la legge islamica (Sharia) afferma dogmi e principi in netto contrasto con la nostra Costituzione e con la Convenzione dei diritti dell'uomo, affermando tra gli altri disuguaglianza fra uomo e donna, tra musulmani ed infedeli;  

CHE   nel luglio 2001 la Corte di Giustizia Europea, in una sentenza ha dichiarato l'incompatibilità della legge islamica con la convenzione dei diritti dell'uomo;  

CHE   affinché l'integrazione degli immigrati sia possibile è fondamentale che imparino la nostra lingua e studino la nostra storia ma soprattutto che accettino e rispettino le nostre leggi e i nostri valori;  

CHE  non è assolutamente accettabile che in nome di qualsivoglia diversità culturale alcune persone possano essere autorizzate ad attuare comportamenti in contrasto con i valori democratici tutelati dalla costituzione e dalle leggi italiane;

RITENUTO  

CHE  esiste il rischio che il voler difendere i propri usi e costumi si riveli in realtà un mero pretesto per poter impunemente applicare in Italia la legge islamica o consuetudini estremamente crudeli e lesive dei diritti umani, come l'infibulazione;  

CHE  il rispetto della Costituzione italiana, delle nostre leggi e delle convenzioni internazionali sia condizione "sine qua non" per una corretta integrazione e convivenza nella nostra Nazione

INVITA IL PARLAMENTO A  

-             Predisporre ed approvare quanto prima un "contratto d'integrazione" per gli immigrati che preveda corsi obbligatori per lo studio della lingua italiana e della nostra Costituzione e un formale e chiaro impegno a rispettare la Costituzione italiana e le nostre leggi;

-             Prevedere che insieme all'eventuale richiesta del permesso di soggiorno o di ottenimento della cittadinanza, chiunque sia tenuto a firmare il contratto sopra menzionato, in versione bilingue (in lingua italiana e in quella dell'immigrato) e che la loro concessione venga subordinata alla sottoscrizione del documento.  

Silvia Ferretto Clementi

Milano, 17 ottobre 2002