ASSEGNAZIONE ALLOGGI: PRIMA GLI ITALIANI
pubblicato su "Libero" - 22/10/2002

La domanda di alloggi pubblici nei comuni lombardi è già da tempo ben superiore alla disponibilità, e purtroppo anche in continua e vertiginosa crescita soprattutto a causa dell’arrivo di migliaia di cittadini extra-comunitari, tanto che il fabbisogno regionale di alloggi è stato stimato per il prossimo triennio in circa 200.000 mila unità.  Centinaia di cittadini lombardi ogni anno vengono fortemente penalizzati da criteri regionali di assegnazione degli alloggi pubblici profondamente ingiusti ed iniqui. Trovo vergognoso che cittadini italiani cha hanno versato contributi Gescal e pagato le tasse per anni, vengano scavalcati da coloro che, appena arrivati nella nostra regione, non hanno in alcun modo contribuito alla realizzazione di quegli alloggi di cui ottengono l’assegnazione.

Gli attuali criteri di assegnazione non tengono in minima considerazione che i cittadini italiani residenti in Lombardia in quanto tali, dovrebbero essere tutelati, perché l’appartenenza ad una Nazione non può ridursi esclusivamente ad una mera appartenenza ad un regime fiscale ma deve implicare un vincolo di solidarietà e di comunità che non può certamente venir meno nel momento del bisogno. Sono troppi gli anziani, le giovani coppie e in generale gli italiani bisognosi di un alloggio che restano ogni anno esclusi dalle graduatorie dei comuni

Proprio per cercare di rendere più equo il sistema di partecipazione ai programmi di edilizia residenziale ho presentato alcune proposte in Regione Lombardia che prevedono l’innalzamento a 19.000 euro del limite di reddito previsto per l’ammissione al bando e  soprattutto una maggiorazione di punteggio per coloro che risiedono in Lombardia da almeno 10 anni.

Allo stesso tempo, data la scarsità delle risorse, ritengo si debba premiare l’onestà e penalizzare duramente l’illegalità. Per questo chiedo una maggiore intransigenza, escludendo dall’assegnazione chi abbia commesso reati, abbia occupato abusivamente alloggi pubblici o privati o sia mai entrato illegalmente in Italia.

Spero inoltre che al più presto in Consiglio venga discussa ed approvata un’altra mia proposta che ritengo molto importante, il “contratto d’integrazione” per gli immigrati.  Ogni immigrato che entri in Italia dovrà firmarlo, impegnandosi così formalmente ad accettare tutte le nostre leggi, senza deroga alcuna, neanche per motivi religiosi. Solo chi avrà firmato il contratto avrà la possibilità di partecipare ai bandi pubblici (e quindi anche a quelli per l’assegnazione di alloggi pubblici). Sarebbe infatti assurdo che persone che non rispettano la nostra Nazione, le nostre leggi e i nostri valori potessero trarne degli ingiusti vantaggi. 

Non si tratta di fare discriminazioni, ma al contrario di tentare di ristabilire equità e giustizia. Sono convinta infatti che fenomeni come la xenofobia e razzismo trovino alimento soprattutto nell’ingiustizia e gli attuali criteri di assegnazione degli alloggi sono così palesemente ingiusti che rischiano di alimentare rancore, odio e intolleranza. Atteggiamenti e sentimenti che dobbiamo assolutamente prevenire”.

Silvia Ferretto Clementi
Consigliere Regionale di AN