AMBIENTE
- EMERGENZA AMIANTO
 1.000 MORTI/ANNO IN ITALIA

ULTIMO RAPPORTO ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'

   ( ANSA ) - ROMA, 26 NOV - Un' eredita' pesante, che causa 1.000 morti all' anno in Italia. E' quella dell' amianto, analizzata oggi nel corso di un convegno organizzato dal Cnr, che ha evidenziato come esistano ancora sul territorio ben 32 milioni di tonnellate del pericoloso materiale, messo al bando nel 1992.   L' ultimo rapporto dell' Istituto superiore di sanita' segnala che 9.094 persone sono morte per tumore maligno alla pleura (malattia causata proprio dall' esposizione all' amianto) nel periodo 1988-1997: 5.942 uomini e 3.152 donne. Piemonte, Liguria, Lombardia e Friuli Venezia Giulia sono le regioni a maggiore incidenza di casi, definite come aree ad ''alta

esposizione'', con tassi di mortalita' superiori a quello nazionale. Nel complesso, sottolinea il rapporto, ''non sembra che i dati relativi agli ultimi anni mostrino una diminuzione della mortalita' per questa neoplasia'', anzi, suggeriscono ''che la curva e' ancora in una fase ascendente, o perlomeno

stazionaria'' e comunque mostrano ''un incremento della mortalita' in aree gia' segnalate nei precedenti contributi e dove sono state gia' ampiamente formulate associazioni con le principali fonti di esposizione all'amianto soprattutto di tipo professionale''. Oltre alla conferma dell' incremento dell'

incidenza nelle aree ''conclamate'', dal rapporto emergono per la prima volta numerosi comuni per i quali non ci sono dati epidemiologici pre-esistenti, ma per alcuni dei quali ''si puo' ipotizzare la presenza di amianto nei cicli produttivi e/o nell'ambiente''.

   In Italia, a fronte di un tasso di mortalita' per tumore maligno della pleura che a livello nazionale risulta pari all'1,61 (per 100.000 abitanti), in Piemonte, Liguria, Lombardia e Friuli Venezia Giulia esso e' piu' elevato ed e' pari rispettivamente al 2,68, al 4,77, al 2,07 e al 2,44. A livello provinciale, invece, la mortalita' piu' alta si registra ad Alessandria, Gorizia, Livorno e Taranto. Fra le aree in cui sono stati notati incrementi di mortalita' per tumore pleurico vi sono in primo luogo gli insediamenti dell' industria

navalmeccanica e dell' attivita' portuale: la fascia costiera compresa in Liguria fra Savona e La Spezia e in Friuli Venezia Giulia fra Trieste e Monfalcone e poi Venezia, Livorno, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Bari, Brindisi, Taranto, Villa San Giovanni, Palermo, Cagliari ed alcune citta' sedi di porti.

Vanno poi evidenziati i poli dell' industria del cemento-amianto, in particolare a Casale Monferrato, Broni (in provincia di Pavia), Reggio Emilia e Bari.

   Pur considerando, sottolinea l' Iss, che ''e' elevato il tempo di latenza tra l' inizio dell' esposizione e lo sviluppo del tumore'' e ''sebbene sia chiaro che la contaminazione ambientale da amianto sia un fattore in qualche misura

ineliminabile, le situazioni in cui sussiste un' elevata concentrazione di fibre sono quelle che richiedono un intervento prioritario''. Per questo, conclude, ''obiettivo primario degli studi epidemiologici e' contribuire all' identificazione delle fonti di rischio che risultino ancora presenti sul territorio e alla messa in opera di appropriate misure di prevenzione''.

( ANSA ).

 

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26-NOV-02 18:28 NNNN