Seduta del 7 novembre 2000 

Proposta di Atto Amministrativo n.57 - Piano annuale degli interventi regionali per il diritto allo studio relativo all’anno finanziario 2000 - criteri per l’erogazione dei contributi regionali.

 

FERRETTO CLEMENTI Silvia 

La PDA n. 57 è già stata illustrata al Consiglio, di nuovo c’è solo un emendamento... un’aggiunta di 2 miliardi sempre per il diritto allo studio, destinati agli studenti disagiati meritevoli, dove per meritevoli si intende che abbiano ottenuto una media del 7 o, se sono al primo anno delle scuole superiori, abbiano superato l’esame di licenza media con almeno un “distinto”. Stabilito un reddito familiare massimo di 40 milioni annui netti, con questo emendamento sarebbe possibile destinare 2 mila assegni di studio a studenti disagiati.

Si tratta di un provvedimento importante ed utile per il diritto allo studio.  2 miliardi sono un importo consistente ma chiedo, e questo è un invito formale che faccio sia come Presidente della Commissione che come Relatore di questo provvedimento, che nel prossimo bilancio la Giunta si adoperi per aumentare ulteriormente gli stanziamenti destinati al diritto allo studio.

E' nostro dovere infatti far sì che nessuno studente lombardo debba mai essere costretto a lasciare gli studi per mere ragioni economiche. Esistono in Lombardia, come del resto nel resto d'Italia, studenti che pur meritevoli e volenterosi di continuare gli studi non possono farlo per problemi economici.
Questo Consiglio regionale ha votato ed approvato il buono scuola che ritengo sia già di per sé un’ottima iniziativa per garantire la libertà di educazione.

Credo, però, che si debba fare un ulteriore passo avanti, garantendo anche ai meno abbienti la libertà di poter scegliere se continuare a studiare. Attualmente sono troppi coloro che non hanno questa possibilità di scelta e sono obbligati a lasciare gli studi. Abbiamo il dovere morale di intervenire e di garantire a questi giovani il diritto di scelta, riducendo magari le nostre spese, facendo qualche convegno in meno, qualche studio in meno, tagliando sulle nostre spese insomma. La cosa importante è che riusciamo a trovare i fondi da investire sulle nuove generazioni.

....... 

Per una breve replica. Ho sentito le osservazioni che hanno fatto molti Consiglieri in merito a questa PDA e devo dire che non condivido assolutamente l’impostazione di coloro che dicono “la spesa per il diritto allo studio è insufficiente quindi noi votiamo contro”. Io credo che anche questo poco sia comunque qualcosa che è estremamente utile e di cui c'è estremamente bisogno.

Abbiamo di fronte un governo che destina pochissimo al diritto allo studio. Avrei voluto avere la tabella con i resoconti per verificare quanto stanzia il Governo stanzia per lo studio.. Una cosa è certa comunque: l’abbandono scolastico in Italia, quindi non solo in Lombardia, è elevatissimo; tutta la scuola italiana è in una situazione tragica, vuoi per la condizione in cui versano le scuole, vuoi per la situazione degli stessi insegnanti che, a detta del Ministro dell’istruzione De Mauro, prendono stipendi da fame, e che comunque, anche dopo questa dichiarazione, non è intervenuto in alcun modo.  Gli unici interventi del Governo a livello nazionale per la scuola vengono portati avanti attraverso la riforma del sistema scolastico - altro sistema per demolire dalle fondamenta la riforma.

Io chiedo a questo Consiglio Regionale, al Presidente, alla Giunta, di portare avanti un dibattito, perchè la Regione, questo Consiglio, non possono restare inermi ad assistere pacificamente al massacro della scuola italiana. Abbiamo il dovere morale di intervenire.  

Sulla condizione nazionale degli insegnanti, della scuola, dell’abbandono scolastico, sul perchè i trasferimenti alle Regioni non avvengano o avvengano in modo irrisorio non ho sentito da parte dell’opposizione nemmeno un commento.
La Regione Lombardia ha solo la grande colpa di aver stanziato dei fondi per la libertà di educazione e di scelta.

Bene, io credo che sia evidente a tutti che il nostro Governo, il Governo nazionale non solo non destina nemmeno una lira per quanto riguarda la libertà di scelta e, quindi, per quello che si dice la possibilità di scegliere se frequentare una scuola pubblica o una scuola privata, ma non destina niente neanche per quanto riguarda la questione del diritto allo studio e del problema dell’abbandono scolastico.

La scuola per il Governo nazionale è intesa solo, nella maggior parte dei casi, come mezzo di propaganda e in Lombardia ne abbiamo visto un esempio negli ultimi giorni.   Dal 22 novembre gli studenti milanesi delle scuole medie di Milano e provincia, riceveranno sul loro banco di scuola la copia gratuita di Repubblica; nulla di male naturalmente. La Repubblica è un giornale, un quotidiano come tanti altri ma che sia decisamente e palesemente schierato credo sia fuori di dubbio e il provveditore agli studi avrebbe fatto bene, se la finalità non era solo quella di fare o propaganda o pubblicità (che, comunque, non andrebbero fatte nelle scuole) a proporre anche un altro quotidiano. Ma per chi intende la scuola solo come mezzo di propaganda e non gli bastano i libri di testo, non gli basta l’indottrinamento, ormai siamo arrivati anche alla questione dei quotidiani. Non si sa più veramente cosa inventare.

Chiedo, quindi, a questo Consiglio e alla Giunta di intervenire sulla questione della riforma scolastica, sulla questione dell’indottrinamento degli studenti lombardi che frequentano la scuola pubblica e, soprattutto, per garantire finalmente il diritto a tutti gli studenti se scegliere, se continuare a studiare o meno. Nessuno studente lombardo deve rinunciare agli studi per una questione economica.

Condivido, e concludo, la mozione presentata dal Consigliere Danuvola, sarei prontissima anche a votargliela, ci vuole però un’aggiunta, perché non basta impegnare la Giunta, bisogna impegnare anche il Governo, perché il Governo non può permettersi solo e soltanto di sfasciare, distruggere il sistema scolastico italiano, ma deve almeno, dico almeno, stanziare dei fondi per le regioni per garantire il diritto allo studio. Questo non avviene e la Regione Lombardia, così come le altre regioni, servono solo e soltanto per spremere tributi.