COMUNICATO STAMPA 


Seduta del 28/11/2006

Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0170:

“Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente, d’iniziativa della Giunta regionale”

Anch’io credo che combattere la malattia dell’inquinamento sia necessario ma credo sia anche evidente che questo tipo di malattia non si possa combattere né con la demagogia né tanto meno con la bacchetta magica.

Credo che più o meno tutti gli amministratori abbiano provato in qualche modo a risolvere i problemi gravi che attanagliano le loro amministrazioni, confidando ed auspicando di poter utilizzare la magia e la bacchetta magica, ma fino ad ora nessuno mai c’è riuscito. Io stessa ogni tanto cerco, spero, auspico di riuscire a fare qualche magia…avrei bisogno di riuscire a farne tre o quattro…purtroppo però ogni tentativo si è rivelato essere sempre un totale fallimento.

Allora, io credo che, nel nostro ambito, più che pensare alle magie o parlare di un libro dei sogni è il caso di stare con i piedi ben piantati per terra, affrontando quello che è possibile affrontare, e io credo che questo la Regione Lombardia lo stia facendo nel migliore dei modi.

Hanno chiesto prima - non mi ricordo se Monguzzi o Agostinelli – quanti treni ha acquistato la Regione Lombardia per contrastare l’inquinamento. Beh la cifra esatta non la ricordo ma ricordo perfettamente, dati alla mano, che la Regione Lombardia ha investito, parlando di treni, più del doppio di quello che hanno investito le altre Regioni italiane. Credo basti questo dato a rispondere alla domanda posta su quanto la Regione Lombardia abbia fatto per intervenire sul problema del trasporto su ferro.

È evidente che c’è invece un altro problema, che è quello della gestione da parte di Trenitalia delle Ferrovie, una gestione totalmente fallimentare soprattutto per la parte relativa al trasporto pubblico dei pendolari. Ma anche in questo caso le responsabilità non possono essere addebitate alla Regione Lombardia ma a tutti coloro che hanno gestito e gestiscono questi enormi carrozzoni, seguendo – secondo me – più la logica degli interessi particolari piuttosto che quella degli interessi generali del funzionamento pubblico di questo servizio.

Voglio rispondere anche all’accusa sulla mancata partecipazione della Regione Lombardia alla conferenza di Nairobi.

La nostra regione, a differenza di tante altre magari,  non ha in effetti partecipato a quell’importante conferenza ma non manca di applicare alle sue leggi quelli i protocolli e le convenzioni internazionali, cosa che altrove non sempre avviene. Allora, forse, sarebbe meglio incontrarsi un po’ di meno e procedere un po’ di più nell’applicazione dei principi, e magari tentare di risolvere al meglio il problema molto grave, dato dal fatto che la comunità internazionale troppo spesso non è in grado di far rispettare ad alcuni Stati le normative fondanti - e non mi sto riferendo a quelle di minore importanza ma a quelle fondamentali, quelle su cui si basa lo stesso diritto internazionale.

Questo significa che ci ritroviamo a dover gestire anche un problema di concorrenza sleale nei confronti delle nostre imprese.  Perché il tema difficile che dobbiamo affrontare oggi, una sfida estremamente complessa, forse la più importante del nostro secolo, è proprio il riuscire a coniugare sviluppo e competitività, rispettando l’ambiente.

Beh, io credo che se ci impegniamo, investiamo le nostre risorse in questa direzione e costringiamo i nostri imprenditori e le nostre imprese a sottostare a determinati vincoli per difendere la salute - che resta e sempre deve restare un bene primario – non possiamo poi evidentemente restare completamente indifferenti di fronte a ciò che avviene a livello internazionale, e non mi riferisco solo alla famosa Cina.

Allora chiedo alla comunità internazionale qualche convegno in meno, qualche conferenza in meno e qualche azione in più per far rispettare quelli che sono i principi fondanti della comunità internazionale.

Riguardo invece il tema che affrontiamo oggi, è evidente che il traffico rappresenta un nodo centrale nella lotta all’inquinamento. Dai dati di un’indagine dell’Arpa del 2002 sul PM10 risulta che il PM 10 è provocato per l’82% dal traffico, di questo il 48% è responsabilità dei mezzi commerciali con peso superiore alle 3,5 tonnellate. Questo è il punto centrale per quanto riguarda il PM10, oltre al problema del riscaldamento, che incide invece per il 16% (il 78% del quale causato da impianti ad olio combustibile, presenti, tra l’altro, per lo più in edifici pubblici). Ma non voglio soffermarmi sui gravi danni provocati alla salute da parte dell’inquinamento atmosferico visto che su questo argomento i dati sono estremamente significativi - basti pensare e ricordare gli studi fatti non solo sulle persone ma anche sul nostro patrimonio storico artistico, quotidianamente fortemente danneggiato dall’inquinamento. Se l’inquinamento riesce a danneggiare e a corrodere il marmo immaginate un po’ cosa può fare ai nostri polmoni.
Non
credo che, come abbiamo detto prima, questo PDL rappresenti la ricetta unica e la soluzione totale di tutti i problemi causati dall’inquinamento.
Rappresenta piuttosto un modo per contrastare, sulla base delle nostre competenze e possibilità, l’inquinamento - ed io credo che lo faccia nel migliore dei modi possibili, affronta
ndo la questione da un punto di vista strutturale, e non, come spesso avviene, inseguendo solo le emergenze oppure le mode.

Esso interviene infatti considerando gli effetti a breve, a medio e anche e soprattutto a lungo termine, puntando, finalmente, su uno strumento importantissimo che è il coordinamento interregionale.
Di questo strumento fo
ndamentale per la Regione Lombardia che deve ovviamente poi trovare un riscontro anche nelle altre Regioni si parla all'articolo 3 di questa legge, ove viene sottolineata la dimensione interregionale padana dell’inquinamento.
Le iniziative dunque devono essere prese a livello interregionale, perché è evidente che la Regione Lombardia non può affrontare da sola questo tema. 
Il problema HA una dimensione interregionale o addirittura nazionale ed è per questo che gli stanziamenti dovrebbero essere anche e soprattutto governativi.

Si è parlato prima, giustamente, della necessità di finanziare la lotta all’inquinamento, ma se l’inquinamento prodotto in Regione Lombardia non si ferma in Regione Lombardia - e credo che questo sia innegabile - ma viene rapidamente disperso anche in altre Regioni, è evidente che la lotta all’inquinamento in Regione Lombardia, rappresenta anche e soprattutto un interesse nazionale e deve essere pertanto sostenuto dal Governo oltre che con le direttive anche con i finanziamenti.
A livello economico, la Regione Lombardia non è assolutamente in grado di sostenere da sola tutto il peso del contrasto all’inquinamento.
Per poter combattere l’inquinamento si devono potenziare i mezzi pubblici, prevede
ndo ad esempio una fitta rete di metropolitane intorno alla città di Milano - in grado di fornire un’alternativa valida all’uso dell’auto - da realizzarsi con nuove linee ed il potenziamento delle preesistenti. Essendo un  dato di fatto che in molti casi i cittadini lombardi utilizzano l’auto non per scelta ma per necessità, allora il nostro compito è proprio quello di fornire loro una valida alternativa perché senza una valida alternativa essi continueranno ad utilizzare l’auto.
Ma tutto questo è realizzabile solo se il Governo dà il suo contributo.

E' per questo che ho presentato anche un ordine del giorno in merito, che illustrerò poi in sede di presentazione degli ordini del giorno, con il quale si chiedono maggiori contributi anche al Governo nazionale.
Come è stato giustamente sostenuto da molti Consiglieri il contrasto all’inquinamento si fa anche stanzia
ndo contributi adeguati; bene, io chiedo solo che anche il Governo faccia la sua parte.

In questo progetto di legge viene poi recepito anche quanto contenuto in una mozione sottoscritta all’inizio della legislatura da tutti i Gruppi consiliari sull’importanza delle piste ciclabili, sulla necessità di realizzare parcheggi attrezzati vicino alle stazioni ferroviarie e di dare vita a progetti pilota per quanto riguarda percorsi sicuri casa - scuola da percorrere in bicicletta e su tante altre iniziative per sostenere l’uso della bicicletta nella nostra Regione.

Ho visto, con grande soddisfazione, che tutto questo è stato inserito nell’articolo 16, che riguarda appunto le misure per lo sviluppo della mobilità ciclistica e pedonale, un punto importante.

Ritengo utile fare un piccolo riferimento a quanto avviene a livello internazionale. E’ giusto infatti che la Regione Lombardia guardi e verifichi anche quanto viene fatto al di là dei propri confini, al di là della propria nazione.

Nella scorsa legislatura la Regione Lombardia e la Commissione Ambiente avevano fatto anche un approfondimento su quello che doveva essere un esempio illuminante dal punto di vista della politica ambientale: quello californiano.

Tutti guardavano a questo grande modello di politica ambientale per il contrasto all’inquinamento atmosferico.
Abbiamo fatto delle verifiche in merito ed abbiamo scoperto che il grande modello internazionale per il contrasto dell’inquinamento atmosferico, non faceva nulla di più rispetto a quanto già stava face
ndo la Regione Lombardia. 
Quel modello dunque, che doveva essere il migliore, non faceva nulla, ma veramente nulla di più, del nostro - e credo che su questo possano testimoniare anche i Consiglieri dell’opposizione, presenti nella scorsa legislatura - se non per una cosa, che abbiamo tra l’altro inserito in questa proposta di legge e che farà sicuramente sorridere qualcuno:
il controllo delle emissioni prodotte dai tagliaerba.

Allora, se la grande innovazione sui tagliaerba veniva vista a livello internazionale come la migliore tecnologia, come la più avanzata politica nel contrasto all’inquinamento, beh abbiamo proposto di aggiungere questa postilla anche nella nostra legge regionale, unica caratteristica che mancava alla nostra Regione per essere, in politica ambientale, all’avanguardia tanto quanto la California.
Bene, la postilla è stata inserita ed io di questo ringrazio il Relatore, il quale, tra l’altro in generale ha svolto un ottimo lavoro di sintesi e soprattutto di organizzazione dei lavori in Commissione, così come ha fatto anche l’Assessore, che è stato pressoché sempre presente ai lavori della Commissione.

Certo, qualcuno ha detto “E’ una cosa normale”. È vero, dovrebbe essere una cosa normale ma non sempre è così, e quindi quando avviene è giusto sottolineare ciò che viene fatto con correttezza.

Ecco, io credo che questa proposta di legge - che tra l’altro parte da un’iniziativa consiliare e raccoglie diversi progetti di legge, presentati da maggioranza e opposizione ed è il frutto del lavoro della Commissione e del Consiglio - è la dimostrazione che il Consiglio, quando vuole, se vuole, può riempire quegli spazi e far sì che questi non vengano occupati esclusivamente dalla Giunta regionale.

Credo che questo progetto rappresenti un buon esempio da parte del Consiglio, di un lavoro fatto insieme, al di là degli schieramenti. Certo, nell’ultima riunione di Commissione i rapporti non sono stati più così cordiali com’erano stati all’inizio, durante il lavoro del Gruppo di lavoro, ma evidentemente poi su queste cose il rischio è che pesino di più le etichette di Partito e di schieramento che, al di là delle dichiarazioni di principio, fanno sì che non si accetti o non si voglia riconoscere che la Regione Lombardia anche in questo campo resta sempre all’avanguardia.

Questo, così come - l’ha citato prima la Consigliera Fabrizio - la lotta e la necessità di contrastare l’inquinamento luminoso. Credo che la Regione Lombardia, nella scorsa legislatura, sia stata la prima Regione in Italia ad approvare una normativa riguardante proprio l’inquinamento luminoso. E questo grazie anche non solo alla maggioranza ma anche all’opposizione; abbiamo fatto un lavoro comune e abbiamo prodotto anche una buona legge in merito che, anche in questo caso, come sempre accade, ci è stata poi copiata dalle altre Regioni.

Concludo facendo già la dichiarazione di voto di totale adesione al testo licenziato dal gruppo di lavoro.

Ringrazio l’Assessore e il Relatore per aver ascoltato anche i miei suggerimenti e auspico e spero che questa legge, che verrà votata in Consiglio regionale, sia solo l’inizio di una strategia orientata a contrastare concretamente l’inquinamento presente in Regione Lombardia, per quelle che sono ovviamente le nostre competenze che, come ho ricordato all’inizio, purtroppo non prevedono né la possibilità di fare miracoli né la possibilità di utilizzare la bacchetta magica.

(Seduta del 28/11/2006

Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0170:

“Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente, d’iniziativa della Giunta regionale”

ODG n. 0837, in data 22 novembre 2006, a firma dei Consiglieri Ferretto Clementi, Monguzzi, Spreafico, Quadrini, Muhlbauer, Zamponi, Moretti, Frosio, De Capitani e Prina, concernente la valorizzazione e lo sviluppo della mobilità ciclistica, relativo ai progetti di legge nn. 170, 20, 37, 140 e 129).

rno intendiamo sottolineare l’importanza delle piste ciclabili; si tratta di un odg che nasce da una mozione, che era stata firmata pressoché da tutti i Gruppi consiliari, con la quale si chiedeva una maggior attenzione nei confronti della mobilità ciclistica, e quindi un’implementazione delle piste ciclabili, una campagna di sensibilizzazione per la sicurezza dei ciclisti nonché un’attività di educazione stradale da realizzare all’interno delle scuole, tutte iniziative orientate proprio a garantire la sicurezza dei ciclisti.

Questa mozione era stata tra l’altro sottoscritta da quasi tutti, forse tutti, i Gruppi consiliari e per questo chiedo  l’approvazione di questo ordine del giorno che la replica.

(Seduta del 28/11/2006

Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0170:

“Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente, d’iniziativa della Giunta regionale”

Ordine del giorno n. 0838, in data 22 novembre 2006, a firma dei Consiglieri Ferretto Clementi, Spreafico, Bonetti Baroggi, De Capitani, Moretti, Frosio, Quadrini e Monguzzi, concernente lo sviluppo dei collegamenti pubblici con particolare riguardo alla rete delle metropolitane, relativo ai progetti di legge nn. 170, 20, 37, 140 e 129).

Grazie Presidente. Intanto approfitto per fare una richiesta, se è possibile, all’Ufficio di Presidenza, visto che siamo anche in tema di lotta all’inquinamento atmosferico, se fosse possibile abbassare anche un po’ il riscaldamento perché da un lato portiamo avanti un’attività di  contrasto all’inquinamento e dall’altro veniamo lessati in aula, il che non mi sembra un buon inizio.

Va bene, allora se Dobbiamo rassegnarci ad essere lessati,  provvedete a del ghiaccio da distribuire in aula.

Con l’ordine del giorno n. 838 numerosi Consiglieri, appartenenti, anche in questo caso, un po’ a tutti i Gruppi, sottolineano la necessità e l’importanza di intervenire sulla rete metropolitana; è necessario fornire una valida alternativa a coloro che quotidianamente utilizzano l’auto per entrare a Milano. E’ stato studiato che ogni giorno entrano a Milano circa 800 mila veicoli. Molti di questi appartengono a cittadini che utilizzano l’auto per scelta, ma molti altri  persone che sono obbligate a servirsene perché non dispongono di una valida alternativa.

È dunque necessario offrire un’alternativa a coloro che lascerebbero volentieri la propria auto in garage, e si può farlo solo potenziando i mezzi pubblici e in modo particolare la rete metropolitana.

Ma per fare questo servono evidentemente molti fondi che non possono essere stanziati esclusivamente dalla Regione Lombardia.

La realizzazione di una fitta rete di metropolitane intorno all’hinterland milanese infatti comporta costi altissimi, alla copertura dei quali deve contribuire anche il Governo.

E’ evidente infatti che la lotta all’inquinamento della Regione Lombardia rientra e deve rientrare nell’interesse nazionale, che pertanto anche il Governo deve fare la sua parte, stanziando in finanziaria congrui contributi da destinare alla lotta dell’inquinamento in Regione Lombardia e al potenziamento della rete metropolitana.

È ovvio che la lotta all’inquinamento – è stato sottolineato più volte – necessita di molti fondi.  La Regione deve senz’altro fare la sua parte, ma, con questo ordine del giorno, riteniamo che anche a livello nazionale si possa e si debba fare di più.

Per questo chiediamo che all’interno della Finanziaria si stanzino i contributi necessari per la Regione Lombardia, per contrastare l’inquinamento. Grazie.

(Seduta del 28/11/2006

Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0170:

“Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente, d’iniziativa della Giunta regionale”

Dichiarazioni di voto).

Grazie Presidente. Come dichiarazione di voto evidentemente mi riconosco pienamente in quella fatta dal mio Collega di Partito, Maccari.

Volevo dare invece due risposte, una al Presidente Monguzzi e una al Vice Presidente Cipriano. Per quanto riguarda Monguzzi, sulla necessità dei contributi quest’aula ha votato un ordine del giorno importante, con il quale si chiedono i contributi al Governo per intervenire, così come bisogna intervenire, su tutto il parco auto e per aumentare, potenziare, il sistema di metropolitane. E’ evidente che da soli, con il solo bilancio della Regione Lombardia, tutto questo non si può fare, forse non basterebbe nemmeno l’intero bilancio regionale per intervenire con tutte le misure che dovremmo adottare per contrastare l’inquinamento atmosferico.

E’ evidente quindi che rientrando la lotta all’inquinamento della Regione Lombardia nell’interesse nazionale, il contributo da parte del Governo è fondamentale.  Auspico e spero dunque che i fondi vengano stanziati già all’interno di questa Finanziaria, così potremo intervenire su tutte quelle necessità che sono state segnalate anche dai Consiglieri dell’opposizione; se poi si riuscisse a far funzionare finalmente anche i treni, non solo in Lombardia ma anche nel resto d’Italia, anche questo mezzo potrebbe costituire un’altra valida alternativa all’auto.

Concludo con un piccolo riferimento alla necessità degli interventi sulle centrali - e in Lombardia ne sappiamo qualcosa - perché evidentemente c’è anche un problema di inquinamento prodotto dalle centrali, per esempio quella di Sermide e Ostiglia - che il Vice Presidente conosce molto bene - quella di Tavazzano e anche quella di Turbigo.

Io ricordo - e ho qui a testimonianza un bell’articolo di giornale del 26 gennaio 2006 – di una battaglia portata avanti proprio dal Presidente Formigoni.  Il titolo di questo articolo, che non è stato solo un titolo ma anche un atto concreto della Regione Lombardia, contro il Governo nazionale, che era, lo ricordo, di Centrodestra – il che testimonia che quando è necessario sappiamo imporci anche nei confronti del Governo a noi vicino - era “No alle centrali che funzionano ad olio” e andava contro il decreto del Governo che era stato adottato per impedire i black out.

Sintetizzando si può dunque affermare, senza paura di essere smentiti, che quando è necessario la Regione Lombardia, con questa maggioranza e questa Giunta, è in grado e ha la forza di tutelare l’interesse dei cittadini lombardi e della Lombardia nei confronti di chiunque, di Governi amici o avversari. Grazie.