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Milano, 13 novembre 2002
 

Egregio Signor ASSESSORE   alle Opere pubbliche, Politiche perla casa e Protezione civile

 SEDE

   Il crollo dell’edificio scolastico in Molise, tragedia nella quale molte persone, per lo più bambini, hanno perso la vita, riporta la nostra attenzione sul tema, troppo spesso trascurato, della stabilità strutturale degli edifici in generale e di quelli scolastici in particolare.  

Come affermato dal Dott. Raja, responsabile della Protezione Civile della Regione, la Lombardia non sembra essere a particolare rischio di gravi scosse sismiche e possibili crolli potrebbero occorrere in seguito a cedimenti strutturali degli edifici, determinati dalle cause più diverse (dalle mancate manutenzioni delle strutture, ad errate politiche di urbanizzazione, a terremoti per quanto di moderata entità – come quello avvenuto oggi con epicentro nel comune d’Iseo (BS)).  

   Dato che ad oggi, come dichiarato dal Dott. Raja stesso, non risulta essere stata effettuata alcuna analisi specifica della pericolosità degli edifici scolastici lombardi e trattandosi di una questione di massima importanza, ritengo indispensabile, al fine di svolgere una tempestiva e doverosa opera di prevenzione, che vengano attivate al più presto iniziative per la prevenzione del rischio di crolli negli edifici scolastici, analogamente a quanto la Sua Direzione generale con la collaborazione del Politecnico di Milano sta già facendo per la prevenzione del rischio di crolli nei fabbricati residenziali.  

La distribuzione alle scuole di una "Scheda di autovalutazione" da compilare e restituire a cura delle stesse, agevolerebbe e velocizzerebbe l’acquisizione di informazioni, consentendo di individuare con maggiore celerità le situazioni potenzialmente più precarie ed effettuare così indagini più approfondite ed eventuali interventi dapprima sugli edifici maggiormente a rischio.  

   Per prevenire ed evitare tragedie però non basta fare indagini conoscitive ed intervenire sulle strutture.  Oltre ai problemi di stabilità strutturale propria infatti, gli edifici scolastici possono trovarsi in situazioni a rischio a causa della loro collocazione territoriale, perché vicini a particolari impianti o  in zone a rischio idrogeologico per esempio.

Per questo è dunque necessario imparare a gestire eventuali situazioni di emergenza.  Faccio riferimento, in particolare ai piani di evacuazione, che tutte le scuole sarebbero tenute a predisporre effettuando regolarmente periodiche esercitazioni, ma che troppo spesso vengono sottovalutati e per questo dimenticati.  

   Per tutto quanto sopra riterrei utile ricevere una Sua informativa, con dati il più possibile dettagliati, in merito a:

-   scuole che hanno definito i piani di evacuazione;

-   edifici scolastici in prossimità di impianti classificati a rischio, secondo la direttiva Seveso 2;

-   edifici scolastici situati in zone a rischio idrogeologico.  

Chiedo infine che la VII Commissione , che si accinge a discutere le linee di indirizzo per la programmazione degli interventi di edilizia scolastica, venga informata in merito alle iniziative che la Direzione generale opere pubbliche, politiche per la casa e Protezione Civile intendono promuovere, anche in raccordo con la Direzione scolastica regionale, sul tema della prevenzione del rischio nelle scuole.  

In attesa di riscontro, porgo distinti saluti. 

   (Silvia Ferretto Clementi)