Proposta di legge al Parlamento n. 001 - 04/05/2005
(ex n. 057 del 21/10/2004)

  d'iniziativa del Consigliere Regionale

SILVIA FERRETTO CLEMENTI

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RIDUZIONE DELL’INDENNITA’ PARLAMENTARE
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RELAZIONE

La persistente congiuntura economica negativa e le difficoltà nel far “quadrare” i conti del bilancio statale, secondo quanto stabilito dai parametri di Maastricht, costringe il cittadino a continui ed enormi sacrifici, sacrifici dai quali risultano invece esenti parlamentari e consiglieri regionali.

A questo proposito si ritiene doveroso dare il buon esempio e ristabilire, almeno parzialmente, dei parametri di giustizia e di equità riducendo le indennità parlamentari del 30% e comportando conseguentemente la riduzione della stessa percentuale delle indennità dei consiglieri regionali.  

Per evitare che tali indennità possano a breve nuovamente essere aumentate si propone anche di bloccare gli adeguamenti automatici previsti dalle normative vigenti in materia, ad esclusione del solo parametro ISTAT. 

Art. 1   

               L’indennità mensile lorda spettante ai membri del Parlamento ai sensi dell’Art. 69 della Costituzione e regolata dalla legge 31 ottobre 1965, n. 1261, è ridotta del 30%.

               Alle indennità dei membri del Parlamento non si applica più il meccanismo di adeguamento automatico previsto dalle norme vigenti in materia, ma esclusivamente il parametro ISTAT.

Art. 2

                Nessun dipendente dell’amministrazione pubblica, di enti ed organismi pubblici, di aziende autonome e speciali, di aziende a partecipazione statale o di altri enti pubblici può percepire a titolo di stipendio, indennità di funzione o di presenza in commissioni, comitati tecnici e consultivi, emolumenti lordi complessivi per tali mansioni, ai fini dell’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, superiori all’indennità lorda annua corrisposta ai parlamentari ai sensi della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, nonché della presente legge.