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RISOLUZIONE

APPROVATA

 Il Consiglio Regionale 

VISTO

 

§     il Pdl 351 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009 e bilancio pluriennale 2009/2001 a legislazione vigente e programmatico”

 
PREMESSO CHE
 
 

§         con la riforma della Costituzione alcune materie di esclusiva competenza legislativa statale, fra le quali l’istruzione, sono state trasferite alle regioni;

§         a livello nazionale l’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica prevista dalla legge 23/1996 non risulta essere ancora completata 

VISTO CHE 

§         tutto ciò che attiene alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici statali (adeguamento e messa a norma e in sicurezza inclusi) è di competenza degli enti locali (province e comuni);

§         secondo quanto riportato in una relazione alla Camera del 25/11/2008 di Guido Bertolaso le risorse economiche destinate all’edilizia scolastica provengono da diverse fonti normative secondo l’elenco che segue:

-          in base all’art. 4 della legge n. 23 del 1996, sono state assegnate risorse complessive, per l’intero territorio nazionale, per il triennio 2007-2009 pari a 250 milioni di euro (di cui 50 milioni per il 2007 e 100 milioni sia per il 2008 che per il 2009), importo interamente dedicato alla messa in sicurezza delle scuole e compartecipato con le regioni e gli enti locali con uno sviluppo complessivo di investimenti per oltre 940 milioni di euro; per quanto riguarda la regione Lombardia nel 2008 sono stati stanziati, da parte dello Stato, 11.164.484 di cofinanziamento (Stato, Regione Enti locali);

-          i piani del 2007 (per 184 milioni di euro) e del 2008 (per 300 milioni di euro) sono già stati attivati e quello per il 2009 dovrebbe partire, per un importo analogo all’ultimo, nei primi mesi del 2009 stesso;

-          in base all’art. 80, comma 21, della legge n. 289 del 2002 è previsto anche un piano straordinario d’intervento per 4 miliardi di euro, che ha visto però, per ora, l’avvio di soli due piani stralcio, rispettivamente per 194 e 301 milioni, e l’impegno di spesa di una parte soltanto delle somme assegnate;

-          per assicurare la prosecuzione del piano straordinario, è stata prevista con il recente art. 7 bis della legge n. 169 del 2008, la riserva a regime del 5% delle risorse di volta in volta assegnate al piano generale per le infrastrutture strategiche;

-          in base alla legge n. 296 del 2006 e al protocollo d’intesa  sottoscritto con l’INAIL per l’avvio, a titolo sperimentale nel triennio 2007-2009, di un piano di finanziamento per l’adeguamento a norma delle scuole secondarie, l’INAIL ha stanziato 100 milioni per il triennio citato;

-          un’ulteriore potenziale fonte di possibili finanziamenti è prevista dall’art. 32 bis della legge 24 novembre 2003, n. 326 - che riguarda in particolare la Protezione Civile e il Fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, (la cui dotazione di 273 milioni di euro suddivisa per 3 annualità), prevede però una serie di interventi nei confronti di TUTTI gli edifici strategici che insistono nelle zone a rischio sismico (oltre alle scuole, anche ospedali, caserme dei vigili del fuoco e tutte quelle realtà che in caso di terremoto devono rappresentare un punto di riferimento per la realizzazione dei soccorsi alla popolazione da parte della protezione civile). Per la messa in sicurezza delle prime cento scuole è prevista la possibilità di disporre di una somma pari a circa 75 milioni di euro, da ripartirsi fra le regioni sulla base dell’indicatore di rischio sismico per ciò che riguarda l’edilizia scolastica e, all’interno delle regioni stesse, in base ad un piano regionale di interventi stilato per urgenza e necessità

 

RILEVATO CHE 

 

-          dalla relazione sopra menzionata emerge anche che, in seguito ad una serie di provvedimenti di deroga, adottati con decreti-legge di proroga termini di fine anno, l’entrata in vigore nell’ambito della scuola della legge n. 626 del 1994 (che regolamenta tutte le attività di messa in sicurezza sui luoghi di lavoro) viene continuamente rimandata;

-          tali proroghe, decise con il consenso unanime sia delle strutture centrali che degli enti locali direttamente interessati, sono sempre state determinate da gravi carenze economiche;

-          nell’accordo di programma siglato nel dicembre 2007, fatta eccezione per gli interventi di organizzazione dei piani di emergenza per le scuole maggiormente a rischio, è stato previsto di prorogare ulteriormente, fino al 31 dicembre 2009, l’entrata in vigore della legge n. 626 del 1994;

§         dai dati riportati in un’indagine svolta da Legambiente (Ecosistema scuola 2008) su 913 dei 5.176 edifici scolastici regionali, è emerso che nella nostra regione il 5.69% delle scuole è stato costruito prima del 1900, il 19,8% tra il 1900 ed il 1940, il 28,67% tra il 1940 ed il 1974 e il 42,09% tra il 1974 ed il 1990, mentre solo il 3,75% è di recente costruzione (dal 1990 ad oggi);

§         i dati sullo stato di salute e sull’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa sulla sicurezza non incoraggiano considerazioni positive: il 5,07% degli edifici necessita di interventi di manutenzione urgenti e solo il 32,31% ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni;

§         è compito dello Stato garantire condizioni minime di sicurezza affinché ogni studente possa assolvere al suo dovere in piena sicurezza;

§         per un piano di prevenzione efficace è necessario coinvolgere, oltre all’associazione nazionale presidi, all’associazione genitori, all’Anci / API, ai sindacati e alle associazioni di rappresentanza di tutte le componenti interne, alle associazioni del mondo della solidarietà organizzata e ad altre organizzazioni del terzo settore, anche i corpi della sicurezza pubblica (vigili del fuoco, protezione civile, forze pubbliche);

§         la presenza di diversi canali e di diverse fonti di finanziamento, ognuna con una sua procedura può ritardare le tempistiche di utilizzo delle risorse

§         nonostante l’esistenza di una precisa legge (DPR n. 1124 del 1965) che impone la protezione assicurativa di tutto il personale della scuola (personale non docente, personale docente e studenti), tale copertura è pressoché inesistente tanto che l’Inail ha dichiarato che la possibilità di risarcimento per il crollo di una scuola spesso avviene solo con provvedimenti ad hoc  

RITENUTO CHE  

§         in attesa di nuovi e maggiori finanziamenti sia utile e necessario utilizzare subito e bene quelli già disponibili;

§         per gli edifici scolastici, la messa in sicurezza, la ristrutturazione, gli interventi di tecnologia e di ingegneria sismica, nonché l’applicazione della legge n. 626/94 sia indispensabile ed indifferibile per garantire la sicurezza agli studenti e serenità ai loro genitori;

§         per evitare tragedie sia indispensabile prevenire il problema, facendo seguire alle indagini conoscitive interventi concreti sulle strutture;

§         oltre ai problemi di stabilità strutturale propria, gli edifici scolastici possano trovarsi in situazioni a rischio a causa anche della loro collocazione territoriale, in quanto, per esempio, vicini a particolari impianti o in zone a rischio idrogeologico (nella nostra regione sono più del 10% gli edifici scolastici a rischio ambientale dichiarato - idrogeologico, sismico e industriale, in 4,26% degli edifici è stata certificata la presenza di strutture con amianto e più del 12% si trova a meno di 200 metri da fonti di inquinamento acustico o ambientale - aree industriali, antenne cellulari, discariche, elettrodotti ad alta tensione, etc.);

§         sia necessario gestire preventivamente eventuali situazioni di emergenza, predisponendo per tutte le scuole piani di evacuazione ed esercitazioni periodiche;

§         sia necessario definire con chiarezza il quadro di protezione assicurativa  

INVITA LA GIUNTA  

1) ad acquisire presso il Ministero competente i dati necessari e a trasmettere conseguentemente alla Commissione consiliare competente una relazione dettagliata sulla sicurezza degli istituti scolastici lombardi fornendo, in particolare, informazioni dettagliate e per ogni istituto su:

§         quali interventi siano stati previsti e quali siano già stati effettuati ai fini della messa in sicurezza degli stabili e della prevenzione del rischio;

§         quale sia l’ammontare dei fondi già utilizzati e di quelli ancora a disposizione;

§         lo stato di definizione dei piani di evacuazione;

§         l’eventuale presenza di strutture in amianto;

§         certificazione di agibilità statica e igienico sanitaria;

§         presenza di barriere architettoniche;

§         messa a norma degli impianti elettrici; 

2) a trasmettere alla Commissione consiliare competente i dati riguardanti:

§         l’ eventuale vicinanza degli edifici scolastici ad impianti classificati a rischio, secondo la direttiva Seveso 2;

§         l’ eventuale localizzazione degli edifici scolastici in zone a rischio idrogeologico;

§         i sopralluoghi ASL per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza e relativi risultati.

 

INVITA INFINE LA GIUNTA A 

§         sollecitare il Ministero competente e le Province lombarde a completare, per quanto riguarda il territorio della Lombardia, l’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica;

§         incrementare le risorse finanziarie nel Bilancio 2009 per l’edilizia scolastica;

§         attivarsi presso il  Governo affinché vengano incrementate le risorse finanziarie sulla legge 23/96 e attenuata la percentuale di cofinanziamento a carico degli enti locali(Province e Comuni).  

 

                                                                                    Silvia Ferretti Clementi

   Milano, 03 dicembre 2008