COMUNICATO STAMPA  


RISOLUZIONE

Il Consiglio Regionale  

PREMESSO CHE

·      la Giunta Regionale della Lombardia, con delibera n° VIII / 223 del 27/06/05, ha stipulato il nuovo Schema di Convenzione con Trenitalia S.p.a. per l’immissione in servizio e la gestione di materiale rotabile da utilizzare per servizi ferroviari di competenza della Regione Lombardia e per il potenziamento del parco rotabili;

·    la Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia ha sottoscritto, il 28/04/04, il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale con Trenitalia S.p.a. Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005;

·        con l’entrata in vigore, il 10 dicembre scorso, del nuovo orario di Trenitalia sulle linee Milano – Bologna – Ancona, Milano – Genova – Ventimiglia e Milano – Genova – Sestri Levante, numerosi treni Interregionali (IR) sono stati soppressi e, di fatto, sostituiti con Intercity (IC); 

·        il 10 e il 17 ottobre u.s. si sono tenuti due incontri tra Regione Lombardia, i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori, in occasione dei quali questi ultimi contestavano i cambiamenti di servizio che sarebbero stati apportati con l’applicazione del nuovo orario ferroviario; 

·        in data 4 ottobre u.s. l’assessore Moneta ha comunicato ai rappresentanti dei Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori che la regione Lombardia si era dichiarata contraria alla proposta di modifica degli orari sulle linee Milano-Genova e Milano-Bologna avanzata da Trenitalia, e che non intendeva riconsiderare  la stessa a meno di sue modifiche sostanziali 

RILEVATO CHE 

·         numerose associazioni di utenti del servizio ferroviario hanno valutato nel complesso largamente sfavorevole il progetto di ristrutturazione messo in atto da Trenitalia modificante l’orario di servizio e penalizzante, a loro parere, sia gli utenti pendolari che quelli occasionali; 

·         la  variazione degli orari ha comportato un cadenzamento delle partenze dei convogli non consono alle esigenze di coloro che si recano nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro o studio; 

·         con la soppressione degli IR, gli IC hanno sostituito in buona parte i primi, effettuando fermate integrative ed allungando, di fatto, i propri tempi di percorrenza diventati così molto simili a quelli dei treni che hanno rimpiazzato, fornendo dunque un servizio pressoché identico a quello degli IR ad un costo nettamente superiore; 

·         poiché gli IC non effettuano comunque TUTTE le fermate degli IR, molte tratte prima servite direttamente richiedono ora due - tre cambi di treno, anche di categoria IC, con notevole allungamento dei tempi di percorrenza e del costo del biglietto; 

·         le tariffe di IC ed ES, a differenza di quelle ordinarie, sono escluse dal paniere ISTAT con la conseguenza che l’aggravio di costo determinato dal riassetto del trasporto su rotaia non è entrato a far parte della base di calcolo dell’inflazione;  

VISTO CHE

·       nonostante il totale disaccordo di utenti, istituzioni regionali e associazioni dei consumatori il nuovo orario è entrato in vigore con gravi ripercussioni sul già pessimo servizio reso da Trenitalia;

·         consultando il sito internet di Trenitalia o rivolgendosi presso le agenzie viaggio o le biglietterie automatiche, le soluzioni prospettate, sostanzialmente analoghe, tendono ad evidenziare in pratica esclusivamente i collegamenti con treni ES/IC a scapito di quelli con treni meno costosi; 

·         i nuovi sistemi di emissione dei biglietti, proponendo solamente soluzioni con i treni più costosi, non forniscono agli utenti una panoramica trasparente delle opzioni di viaggio disponibili e delle distanze chilometriche, precludendo loro la possibilità di decidere autonomamente in merito al tipo di treno, ai tempi di percorrenza e al prezzo preferiti e di scegliere quelle economicamente più vantaggiose; 

·         essendo il prezzo del biglietto ordinario calcolato per fasce chilometriche, l’omissione delle informazioni relative alle distanze chilometriche non consente una valutazione corretta del rapporto costo/servizio;  

·         il nuovo sistema degli orari rende di fatto impossibile usufruire della tariffa ordinaria; 

·         dal 2004 le tariffe di Trenitalia, sebbene disponibili sul sito internet dell’ente, non vengono più pubblicate sull’orario ufficiale delle FS, contribuendo così ad aggravare una situazione di già carente trasparenza; 

·         Trenitalia ha, ormai da molti anni, abolito il vincolo della partenza di un treno rispetto all’arrivo di un altro, ovvero le coincidenze, tecnicamente chiamate “comporti”; 

·         da quando il nuovo orario è entrato in vigore, l’affidabilità del servizio, al contrario di quanto previsto e sostenuto da Trenitalia, è ulteriormente peggiorata;

·         il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale con Trenitalia S.p.a. Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005 prevedeva che:

o     Trenitalia S.p.a. dovesse attivare nell’orario 2005 ulteriori servizi aggiuntivi, così come elencati nell’Allegato 5, per una percorrenza totale aggiuntiva stimata di 1.276.000 treni*km (Art. 4, comma 1);

o     nel caso di variazione alle percorrenze aggiuntive programmate, concordate dalle parti in occasione della messa a punto dei programmi di esercizio definitivi o per adeguamenti intermedi in corso d’orario, il corrispettivo chilometrico sottratto o aggiunto all’importo contrattualizzato fosse rispettivamente pari a 6,80 Euro/treno*Km per servizi ferroviari e a 2,00 Euro/bus*Km per servizi effettuati con autobus (Art. 7, comma 2);

o     nel caso in cui il servizio di trasporto ferroviario fosse soppresso o interrotto per cause imputabili al gestore del servizio venissero applicate delle penali (Art. 11, comma 3, 4 e 5; Art. 12, comma 3);

o     Trenitalia S.p.a. fosse tenuta ad organizzare la propria rete di vendita dei titoli di viaggio nel rispetto di quanto stabilito nell’Art. 21 del Contratto di Servizio;

o     Trenitalia S.p.a., in base a quanto stabilito all’Art. 16, comma 1, avesse l’obbligo di garantire ogni mese il numero minimo di posti a sedere accessibili ed utilizzabili dall’utenza, per tutte le corse effettuate e per ciascun treno (così come previsto nell’Allegato 2);

o     in casi di particolare affollamento su determinate tratte accertati successivamente alla stipula del Contratto di Servizio, Trenitalia si impegnasse, a seguito di richiesta della Regione, ad adeguare il numero minimo di posti offerti (Art. 17, comma 1);

o     Trenitalia S.p.a. dovesse assicurare la pulizia delle carrozze, all’interno ed all’esterno, nel rispetto degli standard di pulizia e degli interventi previsti dall’Allegato 9 (Art. 18);

o     tra Trenitalia S.p.a. e la Regione venisse attuato un programma congiunto di azioni per consentire l’accesso al servizio alle persone disabili (Art. 22, comma 1);

o     Trenitalia S.p.a. sottoponesse alla Regione un programma di miglioramento della qualità anche nell’ambito dell’informazione all’utenza (Art. 23, comma 8);

o     la Regione potesse chiedere per iscritto a Trenitalia S.p.a. chiarimenti sui disservizi verificatisi (Art. 24, comma 5);

o     per il possessore di abbonamento il diritto all’indennizzo nel caso in cui non venisse rispettato lo standard di affidabilità del servizio su una determinata direttrice (Art. 29);

o     la Regione potesse effettuare verifiche ed ispezioni per controllare il regolare adempimento del contratto ed in particolare l’efficacia e la qualità del servizio offerto (Art. 33, comma 3, 4 e 5)

TENUTO CONTO

delle audizioni effettuate dalla V Commissione con le associazioni dei consumatori, i comitati dei pendolari, il direttore di Trenitalia e l’Assessore Regionale competente in merito alle problematiche  del sistema ferroviario regionale

CONSIDERATO CHE 

·      il Contratto di Servizio prevede che, su richiesta di una delle parti e con riferimento a specifici ambiti, si possano rinegoziare parzialmente i contenuti del contratto (Art. 38);

·         il minor tempo di percorrenza previsto per alcuni convogli non deriva dall’eliminazione degli Interregionali che rallentano gli Intercity, ma dalla soppressione di alcune fermate molto usate dai pendolari quali Milano Lambrate, Lodi, Fiorenzuola, e, in parte, Milano Rogoredo;

·         la sostituzione dei treni interregionali (IR) con treni Intercity (IC) ha comportato la soppressione, in determinate fasce orarie, delle fermate in alcune stazioni utilizzate da molti viaggiatori;

·         lo “spezzare” alcune tratte, tra cui la Milano – Bologna, prima servite con treni ordinari Interregionali, non consente di garantire un servizio adeguato di coincidenze, tra cui importanti relazioni quali Milano - Reggio Emilia, Milano -  Modena con treni a tariffa ordinaria; 

·         il diritto di precedenza degli IC sui treni regionali ha comportato un ulteriore rallentamento del servizio dei treni regionali ed il peggioramento del suo cadenzamento in alcune stazioni molto usate dai viaggiatori; 

·         gli utenti abituali dei treni Interregionali, ove obbligati ad utilizzare gli IC, si trovano in molti casi a subire di fatto forti incrementi del prezzo del biglietto e ad essere penalizzati dal vincolo di prenotazione obbligatoria del posto sulle carrozze anche per viaggi poco più che locali 

RITENUTO CHE

·         il Servizio Ferroviario Regionale si trovi in una situazione disastrosa ed inaccettabile con ritardi cronici, treni sporchi e pieni all’inverosimile e che la qualità pessima del servizio si ripercuota ingiustamente sul cittadino;

·      sia assolutamente indispensabile una maggior trasparenza nei rapporti che intercorrono tra la Regione Lombardia e Trenitalia S.p.a.;

·      data la situazione di estremo disagio in cui viaggiano ogni giorno migliaia di utenti, sia necessario, a fronte di disservizi, ritardi, soppressioni di corse, scarsa pulizia delle carrozze, un forte inasprimento delle penali già previste nel Contratto di Servizio a carico di Trenitalia S.p.a.;

·      il diritto dell’utente di usufruire di un servizio efficiente e di qualità debba considerarsi prioritario per l’istituzione regionale;

·         una modernizzazione ed un potenziamento delle linee e dei convogli regionali ed interregionali ed il conseguente miglioramento dell’’efficienza del servizio e del confort degli utenti possano contribuire a rendere il servizio ferroviario una valida alternativa al trasporto su gomma anche nelle aree meno centrali e quindi, solitamente, maggiormente trascurate; 

·         una riduzione consistente del numero di corse a media percorrenza, insieme all’aumento in modo considerevole del costo del servizio non correlato a sensibili miglioramenti in termini di durata dei percorsi, puntualità, sicurezza e numero di posti a sedere totali, concorra ad alimentare ed incrementare la sfiducia già presente nei clienti dei Servizi Ferroviari Regionali; 

·         il diritto dell’utente ad usufruire di un servizio efficiente e di qualità oltre che ad avere un rapporto trasparente con Trenitalia debba considerarsi prioritario per l’istituzione regionale; 

·         l’insoddisfazione crescente dell’utente e le carenze ulteriori che si sono venute a creare a livello di servizio, rischiano di portare ad una consistente diminuzione della domanda di trasporto su rotaia a favore del mezzo di trasporto privato con inevitabili pesanti conseguenze, oltre che sul traffico, già ai limiti del collasso, anche sull'inquinamento atmosferico e acustico; 

·         il netto peggioramento della customer satisfaction possa portare ad un’ulteriore avversione dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni

RILEVATO CHE

·      i continui ritardi, la cancellazione di corse e servizi, la scarsa qualità delle linee e del materiale rotabile con conseguenze potenziali anche sulla sicurezza, sottopongono i cittadini ad un inaccettabile livello di disagio e di ritardi pressoché quotidiani

INVITA LA GIUNTA A

·      denunciare Trenitalia, come già fatto dalla regione Liguria, per interruzione di pubblico servizio

·      raddoppiare la penale prevista all’Art. 11, nel caso in cui la stessa corsa venga soppressa per più di tre volte in un mese;

·      raddoppiare la penale prevista, (Art. 11, comma 4 del Contratto di Servizio), nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause imputabili a Trenitalia S.p.a. o al gestore dell’infrastruttura superino lo 0,4% delle percorrenze programmate;

·      raddoppiare la penale prevista, (Art. 11, comma 5 del Contratto di Servizio), nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause imputabili al gestore del servizio o dell’infrastruttura superino anche lo 0,6% delle percorrenze programmate;

·      raddoppiare la penale prevista (Art. 12, comma 2 del Contratto di Servizio) per l’ interruzione del servizio;

·      sospendere, fino alla regolarizzazione del servizio erogato e al verificato rispetto degli obblighi derivanti dal contratto sottoscritto, il pagamento degli importi dovuti;

·      ad intervenire presso Trenitalia affinché, come realizzato già in Veneto, in caso di ritardo dei regionali, i viaggiatori possano salire sugli Intercity senza pagare il supplemento;

·       creare una banca dati che raccolga informazioni in merito a tutti i ritardi e a tutte le corse interamente o parzialmente soppresse e non sostituite con autobus;

·      sollecitare Trenitalia S.p.a. a presentare alla Regione il programma di miglioramento della qualità dell’informazione e della comunicazione previsto all’Art. 23, comma 8 del Contratto di Servizio;

·       imporre a Trenitalia il diritto di indennizzo anche ai possessori di abbonamento sulle tratte a) Rho – Milano e b) Monza – Milano nel caso di mancato rispetto dello standard di affidabilità del servizio e la cumulabilità di più indennizzi per l’acquisto di uno stesso abbonamento;

·         verificare che il progetto di ristrutturazione attuata da Trenitalia non violi il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale 2004 / 2005 dalla stessa sottoscritto; 

·         imporre a Trenitalia, di garantire, almeno nelle tratte tra il capoluogo lombardo e le destinazioni più frequentate, la continuità del servizio reso coi treni ordinari Interregionali e la possibilità di usufruire della Tariffa Ordinaria Nazionale; 

·         garantire che sulle tratte principali e più utilizzate servite da treni ordinari interregionali i tempi di percorrenza non subiscano incrementi, fatto che appare particolarmente importante per l’immagine del servizio ferroviario in un momento in cui vengono aperte all’esercizio le prime tratte ad Alta Velocità; 

·         verificare, dato che è previsto di “spezzare” alcune tratte, l’esistenza di coincidenze coerenti e in tempi accettabili (max 10 minuti) tra treni ordinari per il proseguimento del viaggio e, in caso affermativo, che tali coincidenze vengano garantite; 

·         intervenire affinché il sistema di emissione dei biglietti e le modalità di consultazione degli orari via internet siano modificati con decorrenza immediata al fine di mettere a disposizione dell’utente in modo trasparente e chiaro tutte le opzioni, le tariffe e le distanze chilometriche a sua disposizione, con la possibilità di escludere i treni di categoria superiore; 

·         effettuare un’indagine conoscitiva sulle ripercussioni negative che l’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia indirettamente produce sul traffico automobilistico regionale con inevitabili incrementi dell’inquinamento atmosferico e acustico. 

Silvia Ferretto Clementi

 

Milano, 11 gennaio 2006